giovedì 21 febbraio 2013

OVER... and over again


L’uomo è luogo di immagini, spazio dove le immagini vengono prodotte e, al tempo stesso, riconosciute in triangolazione con il mondo e i mezzi per leggerlo.
Il corpo che abitiamo lascia tracce, segni, impronte.
E seguendo queste mollichine di pane ci cerchiamo in un tempo e in uno spazio in cui si spalancano dimensioni di riflessione.
Parafrasando (molto) liberamente Merleau-Ponty si potrebbe dire che non è tanto ciò che vediamo, ma l’enigma stesso del vedere e dunque del preservare, è il vero oggetto della fotografia. Fotografia che ci fa scoprire, quotidianamente, cosa è degno di essere guardato, salvato dal logorio del tempo e della memoria.
Ci aiuta a delineare la nostra identità e consegnarla al futuro.


da the Sound of Silence, testo in catalogo di Sonia Borsato


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