domenica 17 marzo 2013

PILLOW BOOK

La compulsione a fotografarsi costantemente, a celebrare l'ovvio, è tentativo di opporsi ad un senso di impotente passività; un'azione di difesa contro lo sciabordio del tempo che ci sposta verso lidi sconosciuti, a interrogarci sul chi siamo, con la sola arma della nostra immagine confezionata; una versione addomesticata, himlich, di noi stessi, lontana da quel perturbante in cui brancoliamo lontano da un se esportabile.

L'evolversi della tecnologia digitale ha semplificato e al tempo stesso esasperato il gesto alleggerendolo da rigidità formali, non interponendo più corpo-macchina tra reale e rappresentazione, tra ipotesi e traccia.
E dopo il click, lo share, la condivisione del banale, la proclamazione di super esistenza, l'investitura di eccezionalità.

(da "A girl through the looking glass", testo in catalogo di Sonia Borsato)



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